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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Piazza Lancellotti e Piazza San Simeone (R. V – Ponte) (Nella prima convergono: Via dell’Arco di Parma, Vicolo Amatriciani, Via Lancellotti; Nella seconda, limitata da Via dei Coronari: Via dei Tre Archi, Via della Maschera d’Oro e Via Lancellotti, che la unisce alla prima)

Il nome della Piazza, che prima si chiamava di San Simeone [1], le deriva dal palazzo dei principi Lancellotti, cominciato nel 1586 dal cardinale Scipione della famiglia, ed affidato al Maderno, mentre il portone e la loggia sono del Domenichino (D. Zampieri 1581-1641).

La chiesa di San Simeone [2] (San Simeone Profeta) “in posterula”, di padronato dei detti principi, venne restaurata, se non rifabbricata dal cardinale Scipione.
Essa, che fu titolo cardinalizio [3] ed ebbe per ultimo titolare Sisto V (Felice Peretti - 1585-1590), risale ai primi anni del 1000. [4]
Nominata da Cencio Camerario (XII secolo), dall’anonimo di Torino (XIV sec.) e dal Signorili (XV sec.), ebbe un collegio di terziarie francescane, approvato con Breve di Eugenio IV (Gabriele Condulmer - 1431-1447).

Accanto alla chiesa era la casa dell’officiante, sulla cui porta si leggeva: "Domenico Bartolo da Bagno Regio, rettore, fece per sé e successori nell'anno del Signore 1641".

La piccola chiesa, affidata all’Arciconfraternita di Santa Margherita, fu poi comunemente indicata con questo nome.

La via di San Simeone, che prendeva nome dalla chiesa, è divenuta Via dei Lancellotti (unisce le due piazze in parola), mentre la piazzetta, adiacente Via dei Coronari, ha preso il nome del Santo Profeta. Il palazzo Lancellotti si affaccia su quest’ultima.

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[1]               Ancora prima, si era chiamata piazza degli Amatriciani, anzi "de’ Matriciani".

[2]               Fra le lapidi sepolcrali, la più antica, quella del “magnificus vir Iacobellus de Ursis” (1380).

[3]               Dal tempo di Giulio III (Giovanni Maria Ciocchi del Monte - 1550-1555).

[4]               È rammentata in una Bolla di Alessandro III (Rolando Bandinelli - 1159-1181) del 20 marzo 1177 e da un’altra di Urbano III (Uberto Crivelli - 1185-1187) del 1186. Prese l’attributo di "Posterula" come l’altra prossima di Santa Maria, poi di Santa Agata, per la posterula aureliana il cui fornice restaurato divenne l’arco di Parma.

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Lapidi, Edicole e Chiese :

- Piazza Lancellotti
- Piazzetta di San Simeone
- Vicolo di San Simeone

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